La cura delle Perle di Caltagirone

Come nasce una perla che caratterizza la linea di “Le perle di Caltagirone”? L’idea di coniugare la ceramica con il metallo prezioso è di Mario, il fondatore della linea. Egli ha messo insieme il lavoro dei maestri ceramisti siciliani con l’abilità artigianale degli orafi. Due discipline che per la prima volta si fondono insieme e incontrandosi creano dei piccoli ma geniali capolavori.

Il maestro ceramista lavora di fino e nel caso specifico delle perle di Caltagirone, utilizza strumenti ed utensili davvero piccoli. Sceglie con cura l’elemento decorativo da riprodurre, rifacendosi ai decori tradizionali della ceramica di Caltagirone. Una volta individuato il motivo, lo copia sulla perla, riuscendo a condensarlo tutto, all’interno di uno spazio davvero piccolo. Le perle vengono messe una accanto all’altra su dei supporti, in modo che si presentino al ceramista come “appese” e tutte in fila. L’artista può ruotare il perno di ogni perla e con la mano eseguire la decorazione tutto intorno, anche con un solo gesto.

L’artista di solito usa un pennello a pelo di bue, che ha una forma a goccia, con la parte più spessa detta serbatoio. Qui si accumula il colore e con la punta, che invece è più lunga lo si rilascia. Si utilizzano ossidi policromi tipici della ceramica siciliana, che vengono diluiti in acqua per dare un effetto acquerellato. Così si valorizzano le trasparenze del decoro.

La perla è resa ancora più luminosa da eventuali inserti in oro e dall’ultimo bagno nella cristallina. Il segno del colore sulla ceramica è libero ed espressivo. Non troviamo decorazioni geometriche o spazi suddivisi al millimetro, come invece in altre tipologie di ceramiche italiane (ad esempio a Venezia o a Faenza). Piuttosto c’è una forte libertà espressiva in cui l’artista riversa tutto il suo io.

L’effetto finale di queste perle richiama la Sicilia tutta: il mare, il sole ma anche le sue antiche maestranze e la loro arte dirompente.

Il messaggio verrà chiuso fra 20 s
Ajax Loading